Ai Gat ad piumb®

Linee Guida

  • Decidere di dedicare tutta la propria attività in montagna, non ad alzare ulteriormente il proprio livello estremo nella scalata, ma perfezionare il livello raggiunto e metterlo a disposizione di tutti aprendo vie di arrampicata in falesia e montagna.

  • Ai-Gat ad Piumb, sono un gruppo di volontari/amici con in comune una grandissima passione per la montagna, l’arrampicata, la scalata.

  • Nel “Gruppo” c’è spazio per tutti, non vuole assolutamente essere per pochi, da un minimo di esperienza escursionistica all’arrampicatore provetto.

Erano anni che volevo fondare un gruppo di chiodatori a Biella e nel 2005 con l’inizio lavori del Progetto Oropa Verticale riesco nel mio intento! Avevamo bisogno di far conoscere a tutti il nostro Progetto ed è allora che inizia a formarsi la mailing-list.


All’inizio era composta da pochi “intimi” arrampicatori, poi con il passare del tempo e con l’avanzamento dei lavori nella Conca di Oropa gli Amici aumentano.

Dal 2006 la continua distribuzione delle relazioni agli arrampicatori che frequentano le nostre Montagne, nei negozi e via mail con tutti i nostri riferimenti ci fanno conoscere non solo nel Biellese ma in tutta l’Italia Settentrionale sino ad arrivare nel Lazio e oltralpe con alcuni Amici Svizzeri e Francesi venuti in vacanza nelle nostre zone.


Ora superiamo i 400 iscritti e per me un Grande traguardo.

La cosa che più mi fa piacere è che dal 2009 moltissimi Amici mi inviano le info dei loro gruppi, delle serate, degli eventi da inserire nella mailing-list del gruppo che periodicamente invio a tutti gli iscritti.


Siamo passati da informare gli appassionati di arrampicata con le nostre relazioni dettagliate a promuovere molte attività legate al Nostro Territorio, alle Nostre Montagne, con serate, presentazioni, eventi culturali e tanto altro.


(Comunicato stampa – Biella 14 gennaio 2011)

Artefice e Trascinatore per me è stato sicuramente Tito Sacchet. Assieme abbiamo, in sei mesi circa di lavoro, chiodato la via “Mitico Vento” nella Corma di Machaby ad Arnad (AO) nel 1993, oltre 430 metri di sviluppo su difficoltà accessibili a molti è ancora oggi la via più lunga di Machaby. Recensita sulle più importanti riviste del settore è diventata subito una classica del settore, molto frequentata, richiodata a nuovo un paio di anni fa dalle guide della Valle d’Aosta.


Caricatissimi dai giudizi positivi per la realizzazione dal 1993 al 1999, con altri amici volontari Carlo, Giulio e Michele Fardo chiodiamo altre otto vie di notevole importanza sempre nel settore di Machaby. Negli anni successivi l’individuazione di settori inesplorati e le realizzazioni si susseguono senza tregua Tito Sacchet, Michele Fardo ed io apriamo nel vallone di Champorcher (AO), “Tommy” e “Caterpillar” oltre 500 metri di splendida roccia. Al Bec Cormoney sopra Outrefer (AO) con le prime vie, “Oliver” e “I Birraioli” 200 metri di placca tecnica che in seguito ha visto la realizzazione di moltissime altre vie da parte di altri chiodatori. Altra grande intuizione di Tito, Monte Coudrey, settore basso con “Dr Jimmy”, “T.Rex” e altre 4 vie, nel settore alto realizziamo 11 vie sui 120 metri di sviluppo, l’esposizione a sud permette di arrampicare tutto l’anno.


Ritornando poi ad Outrefer dal 2002 al 2006 realizziamo, con Marco Durando, Aldo Echerle 12 vie dagli 80 ai 500 metri in ambiente molto suggestivo.


La nostalgia delle nostre montagne, che mi hanno dato molto, mi porta a ripercorrere le vecchie tracce di sentiero e risalire alcune vecchie vie sulla Sud del Monte Tovo. Quanti, salendo al lago del Mucrone a piedi lungo la strada della Pissa, oppure prendendo la comoda funivia non è rimasto impressionato da quei salti di roccia che scendono dal Monte Tovo? Queste pareti sono state salite da generazioni di Alpinisti Biellesi che hanno migliorato la loro tecnica e si sono preparati per ascensioni più difficili in tutto l’arco Alpino e non solo.


Ripercorrendo alcuni di questi siti, purtroppo non ho potuto fare a meno di constatare il quasi totale abbandono delle strutture e dei sentieri. Mi sono posto alcune domande sul perché di questo abbandono e tutte mi hanno portato ad un'unica soluzione, ad un'unica risposta, bisogna fare qualcosa non possiamo permettere che un sito così storico per gli arrampicatori Biellesi debba spegnersi così. Penso che l’abbandono di questi siti sia dovuto principalmente alla poca e scarsa conoscenza degli stessi ma anche, in alcuni casi dal tipo di chiodatura “pionieristica”. Le nuove generazioni di arrampicatori ricercano per lo più un tipo di scalata in sicurezza, con facile accesso e accessibile a tutti i livelli, dai principianti ai più esperti.


Iniziamo, Io e Aldo Echerle, a chiodare nella conca di Oropa nel 2005 con la via Ai-event. La via ha riscontrato subito un buon successo, le mail che ho ricevuto e le ripetizioni sono la conferma che il lavoro svolto è gradito agli arrampicatori Biellesi e non, che a conferma di quanto scritto sopra, in alcuni casi non erano a conoscenza che ci fossero dei siti di arrampicata a pochi minuti da Oropa. Direi che negli ultimi anni i continui cambiamenti climatici, riscontrati nelle nostre zone sono stati abbastanza positivi, per chi come noi va in montagna, nel senso che se a valle le temperature sono al di sopra della media in montagna la “solita” nebbia dei mesi più caldi è meno presente se non addirittura assente. Questo ci permette di trovare refrigerio e di arrampicare in un ambiente che a mio avviso non ha nulla da invidiare alle più blasonate falesie di arrampicata delle località confinanti più note. Considerando che le richieste di informazioni tramite mail, o con il passaparola mi giungono dalle più svariate località e non solo dal Biellese ma, anche dalle province/regioni confinanti se non addirittura, in alcuni casi da Svizzeri e Francesi in vacanza nelle nostre zone, credo sia importante valorizzare i nostri siti di arrampicata. A questo punto mi chiedo, ma quanti sono gli arrampicatori o escursionisti che conoscono bene i settori di arrampicata di Oropa? Se fossero tutti collegati fra loro con un sentiero panoramico avremmo sicuramente non solo arrampicatori ma anche le loro famiglie o amici al seguito incuriositi dalle loro evoluzioni!


(Biella 25 feb. 08)